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Marley 27 Dicembre 2010 - 21 Aprile 2025

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Marley era un cane speciale, faceva quelle cose che non ti aspetti, quando lo accarezzavo per la buonanotte, mi stringeva la mano con la zampa, oppure la portava sul suo petto.
Quando entravo in doccia si metteva sempre sopra i miei vestiti. Ogni volta chiedeva il permesso con un cenno per entrare dentro casa o per salire le scale.
Davi un premio, un biscotto e per non sporcare usciva sempre fuori, o quando mi mettevo a suonare la chitarra, si posizionava accanto a me e stava a guardami per tutto il tempo, credo che sia stato l’unico che mi abbia sentito suonare perché è una cosa che non faccio mai di fronte agli altri..
Ci sono tante cose soprattutto gesti che non si possono spiegare, credo di non aver mai conosciuto un cane così buono, buffo, divertente, sbadato, delicato allo stesso tempo, non ha mai ringhiato ad un altro animale o persona, lui faceva amicizia con tutti, forse per questo alcuni lo chiamavano il gigante buono.
Pensi che sia per sempre ma il tempo che ci viene concesso insieme al proprio cane è troppo breve, ti accorgi di questo solo se diventa parte di te, un membro della famiglia, allora impari veramente a conoscerlo. Se ci penso la nostra famiglia è iniziata proprio con Marley e Kira.

Dopo la morte della sorella è cambiato, è diventato più affettuoso, più attaccato, e io ho fatto lo stesso con lui, per colmare il dolore della perdita di Kira. In questi ultimi mesi si è ammalato, lo ammetto non è stato facile, soprattutto per lui, quando poi arrivi a vedere il corpo del tuo amico consumarsi, e vederlo reagire e combattere fino all’ultimo, e non poter fare niente diventa straziante.

Allora chiedi scusa, perdono, ti passano mille pensieri in quel momento sapendo che non ci sarà più e lo stringi per l’ultima volta.
Lo so che molti non capiranno mai tutto questo, il dolore perché “è solo un cane”, lui per me era più di un amico, era un compagno fedele, leale, era parte di me.
Mi mancheranno le sue feste al rientro a casa, quei movimenti che faceva nel giocare come se fosse ancora un cucciolo, che attutivano le brutte giornate, mi mancheranno le passeggiate e le cene in spiaggia, o quando si posava sopra di me sereno, e si sentiva al sicuro da tutto. Sono rimasto a vegliare la notte accanto a lui, fino all’ultimo istante, era il minimo che potessi fare.
Ho imparato tante cose con lui, ma non mi ha insegnato l’unica cosa più difficile.. lasciarlo andare.

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